L’emergenza sanitaria ha introdotto nuovi protocolli di sicurezza che interessano ogni ambito della nostra vita: nel lavoro, a scuola, in casa, la salubrità degli ambienti e la sicurezza microbiologica sono oggi condizioni necessarie per garantire lo svolgimento delle normale attività e tutelare la salute delle persone. Nel corso di questo articolo cercheremo di capire che cosa vuol dire pulire un ambiente, disinfettarlo e sanificarlo e metteremo a confronto i diversi metodi di sanificazione degli ambienti di lavoro.
Nel primo caso si tratta di una semplice pulizia, di una rimozione di depositi (polvere e sporco) fatta con prodotti detergenti (cd. igienizzanti). Nel secondo, si usano specifici prodotti disinfettanti autorizzati dal Ministero della Salute; nel terzo, si attuano procedure ad ampio raggio che rendono sano l’intero locale sottoposto a sanificazione e che ripristinano la sicurezza microbiologica dell’ambiente e allo stesso tempo la qualità dell’aria. La sanificazione è quindi l’insieme dei procedimenti e delle operazioni di pulizia e/o disinfezione necessarie per rendere sano un ambiente, compreso il mantenimento della buona qualità dell’aria attraverso il controllo della ventilazione, dell’umidità e della temperatura.
Le procedure per sanificare gli ambienti sono diverse. In quelle tradizionali, vengono impiegati i classici disinfettanti chimici contenenti ad esempio alcool etilico, ipoclorito di sodio, oppure i composti dell’ammonio quaternario. Queste soluzioni pur avendo una efficacia riconosciuta (a patto che si tratti di presidi medico chirurgici), hanno un duplice svantaggio:
- i costi legati all’acquisto dei detergenti, un onere a carico di imprese e famiglie, moltiplicatosi a causa delle nuove regole introdotte nel corso dell’ultimo anno;
- i tempi necessari per sanificare uno a uno gli oggetti e le superfici presenti all’interno della stanza da sanificare.
Accanto a esse, ci sono le procedure di sanificazione con sistemi di generazione in-situ come quelle a base di cloro attivo o di perossido di idrogeno (acqua ossigenata) e altre totalmente green come l’ozono.
Il “cloro attivo” è una miscela di ione ipoclorito, acido ipocloroso e cloro, che viene generata in situ mediante il cloruro di sodio e che può essere impegnata in forma liquida oppure nebulizzata. Dagli studi fin qui condotti, emerge che il cloro attivo presenta attività battericida e virucida, tuttavia con una efficacia inferiore ad altri principi attivi. Usare sanificatori per ambienti che impiegano questa sostanza, ha un certo impatto ambientale oltre che economico: per funzionare, hanno bisogno infatti delle ricariche di sanitizzante, tipicamente contenuto in bottiglie o cartucce di plastica. Un costo di lungo periodo che va considerato quando si sceglie di utilizzarli per la sanificazione degli ambienti della propria attività.
Anche il perossido di idrogeno, vale a dire la comune acqua ossigenata, viene comunemente impiegato per disinfettare le superfici mediante nebulizzazione o vapore. È una soluzione efficace contro numerosi microrganismi (batteri, lieviti, funghi e virus), che presenta una certa pericolosità essendo corrosiva per la pelle e nociva se ingerita o inalata. Occhio dunque ai prodotti che si avvalgono del perossido di idrogeno e che promettono di sanificare in presenza di persone all’interno dell’ambiente da trattare. Ci sono poi altri fattori da considerare se si sceglie di sanificare gli ambienti in questo modo: i tempi di attesa, ovvero, di decadimento prima di poter tornare di nuovo nei locali; il rischio di bagnare ciò che sta all’interno della stanza, qualora il meccanismo di nebulizzazione non sia dei migliori; la ridotta capacità di penetrazione nei tessuti; l’aggressività sulle componenti plastiche e metalliche; i costi economici per l’acquisto delle ricariche e i costi ambientali legati allo smaltimento della plastica.
In ultimo l’ozono, un gas presente in natura che viene generato in situ mediante sanificatori di ambienti speciali chiamati generatori di ozono. Ha proprietà antibatteriche, antivirali, antimicotiche e deodoranti e funziona in modo molto semplice: una volta portato in concentrazione, l’ozono entra in contatto con i microrganismi e si attiva immediatamente. Aggredisce e uccide batteri, muffe e funghi e inattiva i virus sia quelli in sospensione nell’aria, che quelli depositati sulle superfici o impregnati nei tessuti. Quali sono i vantaggi di questa soluzione?
Ai tempi della pandemia, molte sono le aziende che propongono la sanificazione degli ambienti da Covid-19 e che promettono di inattivare anche il Covid-19, ma è importante fare sempre attenzione. In Sanity System, sono oltre dieci anni che ci occupiamo di sanificazione degli ambienti di lavoro e che testiamo la nostra tecnologia all’ozono. Il recente studio condotto dal Dipartimento di Medicina Molecolare dell'Università di Padova ha dimostrato che i nostri dispositivi inattivano il virus SARS-CoV-2 con un abbattimento della carica virale superiore al 99%, un primato che vede i sanificatori Sanity System a essere attualmente gli unici validati scientificamente contro il virus.
Il generatore di ozono Sany Plus sanifica gli ambienti dal Covid-19. Elimina i batteri e i microrganismi presenti nell'aria, sulle superfici e gli oggetti. Maneggevole e compatto, ha tre programmi di lavoro governati da una centralina elettronica che gestisce in modo automatico tutto il processo di sanificazione, assicurando all’operatore facilità di utilizzo. Il “Sistema Sicuro”, uno speciale dispositivo che al termine della sanificazione cattura l’ozono residuo e lo riconverte in ossigeno garantisce una sanificazione degli ambienti in totale sicurezza.
La sanificazione ambientale effettuata con i dispositivi Sanity System è una misura avanzata di prevenzione, che supporta e ottimizza le normali procedure di pulizia. Contattaci per avere maggiori informazioni.
Fonte: Rapporto ISS n. 25/2020 e Rapporto ISS n. 19/2020